PREMESSA:
La pittura murale della cupola (diametro 4,92 m) raffigura degli angeli in gloria, disposti con una sequenza decorativa concentrica e quasi modulare. La pittura è stata realizzata, come indica un’iscrizione, nel 1911 da Galileo Chini utilizzando una tecnica pittorica a tempera proteica (a secco) caratteristica della bottega chiniana e in particolare di Galileo.
STATO DI CONSERVAZIONE
L’impiego di una pittura a tempera all’esterno è maggiormente soggetta al degrado il quale può essere causato da diversi fattori (infiltrazioni saline,umidità atmosferica ecc.). Un caratteristico degrado delle pitture a secco, in particolare quelle chiniane (come abbiamo avuto modo di constatare in altre esperienze) e la quasi totale pulverulenza del film pittorico dovuta ad un indebolimento della tempera proteica (legante dei pigmenti).
La pittura risulta leggermente offuscata a causa del particellato solido di deposito (polvere, nerofumo ecc.) inoltre si notano tre principali aree di degrado causato da infiltrazioni di acqua nelle quali vi sono cadute e sollevamenti del colore a scaglie. Si notano piccole cadute in più zone.
La pittura viene delimitata in basso da una fascia composta da due conici lapidee patinate con una tinta chiara alternate ad una fascia dipinta a finto marmo rosso.
L’apparato lapideo della campata sottostante si presenta al naturale, di un tono caldo,anche se vi si notano tracce di patinature posticce.
INTERVENTO DI RESTAURO
- Superficie pittorica mq 46 c. a
- Cornice patinata mq 9 c. a
- Superficie lapidea mq 35 c. a
► Fermatura preventiva, laddove si reputi necessario, di frammenti o porzioni d’intonaco pericolanti ai fini di consentire le operazioni successive.
► Preconsolidamento dei micro e macro sollevamenti del colore ,fissaggio delle zone di pulverulenza mediante iniezioni di resina acrilica al 3% e successiva tamponatura con spugne naturali, previa interposizione di un foglio di carta giapponese.
► Pulitura dell’intera superficie pittorica: prima rimozione di particellato solido di superficie mediante pennellessine a setola morbida e micro aspiratore. Successiva pulitura più accurata condotta a secco con apposite spugne Wishab, utilizzando in presenza di macchie ed efflorescenze più consistenti, impacchi di due strati di carta giapponese stesa con acqua deionizzata e/o soluzione in percentuale di bicarbonato d’ammonio.
► Impacchi di assorbimento desalinizzanti ove reputato opportuno.
► Pulitura delle parti in oro mediante soluzione a base di acqua, alcool e idrato d’ ammonio.
► Consolidamento degli intonaci eseguito con iniezioni di malta specifica e desalinizzata PLM-AL e successiva puntellatura della zona d’intervento.
► Stuccatura delle crepe e delle mancanze con malta a base di calce (grassello) e sabbia.
► Integrazione pittorica delle abrasioni e mancanze attraverso velature ed abbassamenti tonali utilizzando pigmenti minerali stabili.
► Sarà da valutare in loco la reale necessita di un consolidamento superficiale finale per rendere coesione al film pittorico.